CARNITINA E BENESSERE. CHE COS’È E A COSA SERVE?

12 lug 2021

Lo stile di vita moderno è sempre più orientato verso il raggiungimento di uno stato di salute non più solo inteso come cura della malattia, ma soprattutto come raggiungimento e sostegno di un elevato livello di benessere psicofisico. Stato di benessere che può essere raggiunto e mantenuto adottando uno stile di vita sano ed equilibrato che preveda adeguata attività fisica, il mantenimento del corretto stato di idratazione e una corretta e sana alimentazione. Quest’ultima in particolare dovrebbe essere normo/ipocalorica (giusto equilibrio tra calorie introdotte e consumante), essere povera di grassi saturi, comprendere una moderata quota di carboidrati e un adeguata quantità di proteine, fibre, acidi grassi essenziali e antiossidanti.

Oltre a questi tre importanti aspetti, anche un adeguato utilizzo di specifici integratori nutrizionali può concorrere significativamente al raggiungimento dello stato di benessere ottimale e quindi a ridurre sensibilmente il rischio di insorgenza di malattie croniche tra cui il diabete, di malattie cardiovascolari quali ipertensione, ictus e di alcuni tumori. A riguardo, abbiamo più volte parlato dell’importanza dell’utilizzo di integratori a forte potere antiossidante o di composti finalizzati al riequilibrio del peso corporeo. In questo articolo vogliamo soffermarci sull’utilità di una integrazione di un’importante molecola di cui negli ultimi anni, grazie a nuovi studi scientifici, si sta riscoprendo il suo valore: la CARNITINA.

La carnitina è un composto aminoacidico presente in quasi tutte le cellule. Svolge il suo ruolo principale favorendo il processo di ossidazione lipidica: nello specifico facilita il trasporto degli acidi grassi a catena lunga nei mitocondri. Una volta all’interno di tali organelli, gli acidi grassi subiscono il processo di beta-ossidazione per produrre energia biologica in forma di ATP (adenosina trifosfato).

Circa il 25% del fabbisogno giornaliero di carnitina è coperto tramite la sua sintesi che avviene nel fegato a partire da due aminoacidi essenziali, lisina e metionina, in presenza di adeguati livelli di vitamina B3 (niacina), vitamina B6, vitamina C e ferro. Il restante 75% deve essere coperto attraverso l’alimentazione (o integrazione). È presente in alimenti come carne o derivati. Con alcune eccezioni tra cui l’avocado e alcuni fermentati della soia se ne trova al contrario solo in modeste quantità in alimenti vegetali.

Per la sua attività lipolitica, l’integrazione orale di carnitina è da sempre utilizzata come coadiuvante nei programmi finalizzati al dimagrimento inteso come riequilibrio del peso corporeo (riduzione della massa grassa e aumento della massa muscolare) o come energizzante per gli sportivi durante lo svolgimento della loro attività fisica.

Più recenti studi dimostrano come la carnitina abbia anche una forte attività antiossidante e antinfiammatoria. Azioni che svolge, in sinergismo con l’attività lipolitica energizzante principalmente a livello del tessuto cardiaco e del tessuto muscolare, rivelandosi un valido cardio e mio protettore.

Una sua integrazione, è stata osservata avere effetti positivi sulla funzione cardiaca sia direttamente attraverso un’azione cardio e vaso protettiva sia indirettamente attraverso il miglioramento del quadro lipidico generale: contribuisce alla riduzione dei livelli di trigliceridi e nel contempo all’incremento di quelli di colesterolo “buono” HDL. Incrementa inoltre la vasodilatazione periferica contribuendo così a migliorare il flusso e la distribuzione dell’ossigeno.

Riguardo la sua funzione mioprotettiva, una sua integrazione ha invece mostrato risultati incoraggianti sulla sua capacità di incrementare la resistenza e forza muscolare in particolar modo se somministrata a persone anziane. L’aggiunta di carnitina alla dieta può aiutare quest’ultimi a mantenere la corretta e sana muscolatura necessaria per una migliore qualità della vita (maggior dinamismo, minor senso di affaticamento): nello specifico è utile nel contrastare il processo di perdita progressiva di massa e forza muscolare al quale va incontro ogni individuo durante l’invecchiamento (sarcopenia).

La moderna integrazione, supportate da nuove ricerche scientifiche, è sempre più orientata verso l’uso di specifiche molecole non solo per soddisfare le specifiche esigenze di un individuo, ma anche e soprattutto per migliorarne lo stato di benessere generale e di conseguenza la qualità della vita.


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