CICLISMO FUORISTRADA – MTB – POSIZIONAMENTO SULLA BICI

8 apr 2021

Così come per la bici da strada, il corretto posizionamento in sella su una MTB è fondamentale per prevenire eventuali problemi ed ottimizzare la pedalata. Sulla base delle proprie caratteristiche antropometriche, anche in questo caso è quindi consigliabile apportare una serie di regolazione all’assetto. Di seguito i suggerimenti del nostro esperto di biomeccanica ZaniBikeFit

POSIZIONAMENTO DELLE TACCHETTE

Per qualsiasi tipologia di bicicletta la pedalata risulta essere un gesto a catena cinetica frenata dove il piede è vincolato al pedale e questo influisce su ginocchia, anche e bacino. Anche nel caso della MTB quindi, la corretta regolazione delle tacchette delle scarpe è la parte più importante di una visita Biomeccanica e della messa in sella.

Riguardo la regolazione delle tacchette delle scarpe, la particolarità nelle MTB è che queste sono più libere rispetto a quelle delle bici da strada. A causa di questa maggior libertà di movimento la pedalata della MTB risulta avere una traiettoria differente: le ginocchia non salgono e scendono lungo una linea verticale, ma disegnano una sorta di otto. Più tale traiettoria è ampia (marcata) più il ginocchio viene sollecitato. La conseguente maggior oscillazione del tallone infatti si ripercuote sulla bandelletta ileotibiale del ginocchio stesso (spessa banda connettivale che percorre l’intera porzione laterale della coscia fino ad appena sotto il ginocchio) ed è molto spesso causa di fastidiose infiammazioni (sindrome del corridore). Risulta quindi importantissimo controllare che il piede non abbia troppo gioco.

Dalle prime pedalate per una corretta regolazione delle tacchette serve poi verificare anche per le MTB il gioco di caviglia, la tensione all’anca e un eventuale rotazione del bacino. Sulla base delle considerazioni effettuate va modificata quindi l’inclinazione delle tacchette stesse assecondando o contrastando possibili asimmetrie

Anche nel caso delle scarpette da MTB sulla base delle tipologie di gare che si vogliono affrontare e/o sulle proprie preferenze di guida può essere regolata la posizione della tacchetta: avanzandola (di punta) o arretrandola (di piatto)

La tacchetta di “punta” è utile al biker nei cambi di ritmo e nei rilanci, la tacchetta di “piatto” riduce invece la possibilità di movimento del tallone ed è quindi utile nella prevenzione dell’insorgenza di infiammazioni alle ginocchia. Al fine di aumentare la potenza trasmessa sul pedale è consigliato poi tenere la tacchetta all’interno del piede, verso il primo metatarso. Tale posizionamento fa sì che il piede venga a trovarsi all’esterno del pedale. Viene così garantita la corretta spinta sul pedale stesso. Ricordiamo che quest’ultima per essere efficiente dovrebbe essere laterale come nel pattinaggio o nello sci di fondo. Avere al contrario il piede troppo vicino al movimento centrale (tacchetta all’esterno) provoca un “soffocamento” della pedalata con conseguente maggiore spinta sull’interno del ginocchio.

Un altro aspetto da considerare quando si regola la posizione della tacchetta è quello che spesso le scarpe da MTB, dovendo avere una buona presa anche nei tratti camminati, hanno una suola più morbida (meno rigida) rispetto a quelle classiche da strada. Tale caratteristica ha, però, anche dei punti negativi: in prossimità, infatti, della tacchetta potrebbe essere fastidiosa la pressione che si va a generare sulla pianta del piede. Per evitare quindi eventuali fastidi è sempre consigliabile la scelta di una buona scarpa con una consistente struttura della suola.

Un’ultima considerazione sul corretto posizionamento della tacchetta, angolazione e arretramento, è che questa rimane pur sempre una caratteristica dalla forte componente soggettiva: per essere quindi adeguatamente ottimizzata va provata, verificata e testata con il proprio Biomeccanico.

REGOLAZIONE DELLA SELLA

Così come abbiamo sottolineato parlando della regolazione della sella nella biciletta da strada, anche nella MTB la raccomandazione principale è quella di verificare che la sella stessa sia perfettamente in bolla. L’inclinazione della sella è infatti molto spesso la causa di insorgenza di numerosi problemi non solo pelvici ma anche a ginocchia, gomiti e spalle.

L’altezza della sella è un parametro di fondamentale importanza in quanto permette il controllo della leva di spinta: “datemi una leva e vi solleverò il Mondo” avrebbe detto Archimede, “ma bisogna anche avere la struttura e la condizione ottimale per sfruttare la leva” aggiungiamo noi. L’altezza della sella va, quindi, prima adeguatamente valutata e poi calibrata sulla base delle proprie caratteristiche e/o preferenze di guida.

Che sia strada, MTB, Gravel o altro, se la vostra leva di spinta ottimale è X gradi, l’altezza sella è la stessa per tutte le tipologie di bici. Ad incidere nell’ordine di qualche millimetro, potrebbe essere la lunghezza della pedivella, la suola della scarpa o la consistenza della sella.

Per quanto riguarda l’arretramento e l’avanzamento della sella ci sono circa 2 cm di margine tra un carico soft, ottimale o strong. In questo range di movimento si cerca di stabilire un posizionamento bilanciato allo scopo di ottimizzare la spinta sulla base delle proprie esigenze agonistiche.

In un utilizzo più conciso e race, si può eccedere con l’avanzamento della sella. Al contrario, in un contesto di utilizzo Marathon, considerando le molte ore in sella, è consigliato stare un po’ arretrati, in modo da alleggerire il carico sulle ginocchia.

REGOLAZIONE DELLA PARTE FRONTALE

Una volta ottimizzata la pedalata si completa il posizionamento occupandosi della regolazione della parte anteriore della MTB e nello specifico dell’attacco, del manubrio e delle leve.

Attacco, e manubrio vanno verificati in modo che ci si possa estendere senza essere troppo eccessivi. Allo stesso tempo non bisogna neanche essere troppo “impacchettati”: va ricercato un posizionamento che determini un ottimale assetto della colonna vertebrale e che pertanto impedisca il verificarsi di curvature anomale di quest’ultima. Gli spessori sotto l’attacco vanno poi messi o tolti per bilanciare il peso sulle spalle. Viene così ricercato il giusto dislivello tra sella e manubrio. Tale dislivello deve garantire un’equilibrata distribuzione dei carichi e quindi permettere al biker di non avere troppo peso sulle ossa ischiatiche o su spalle e polsi. Poco peso sul manubrio, rende la ruota anteriore leggera e si solleva in salita e sui tratti ripidi, costringendoci ad avanzare sulla sella. Avere invece poco carico sulla sella, porta a non avere presa con il copertone posteriore sullo sterrato con conseguente dispersione della pedalata.

In conclusione, anche nel caso della messa in sella su di una MTB, il nostro principale consiglio è quello di affidarsi a un centro BikeFit non troppo “elaborato”, che si basi più sull’esperienza piuttosto che su apparecchiature e tecnologie sofisticate. Cercatevi poi un Biomeccanico “economico”, comodo a voi e disponibile, in modo che vi possiate andare ogni qualvolta ne sentiate l’esigenza e che possiate chiamare per ogni dubbio

Buone Pedalate a tutti!


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