Differenza delle fibre rosse e bianche nel nuoto

21 ott 2020

La muscolatura scheletrica dell’uomo è composta da innumerevoli fibre diverse per strutture e composizione. Abbiamo visto, in un precedente nostro post, come queste possono essere a contrazione lenta (ST, di tipo I, rosse) o a contrazione veloce (FT, di tipo IIb, bianche)

Le prime prediligono condizioni di aerobiosi e quindi ricavano energia per la contrazione dal metabolismo ossidativo. Le seconde, al contrario, ricavano la loro energia dal metabolismo anaerobico alattacido e glicolitico.

La proporzione tra le tipologie di fibre nella nostra muscolatura scheletrica è dovuta a fattori genetici ed è quindi ereditaria. Con l’allenamento possiamo solo in parte modificare le nostre fibre. In particolare possiamo spingere da una parta o dall‘altra alcuni sottotipi di fibre considerate intermedie (di tipo IIa) tra quelle di tipo I e quelle di tipo IIb. Questi sottotipi di fibre ricavano infatti energia per la loro contrazione sia dal metabolismo ossidativo che da quello glicolitico. Mirati allenamenti possono potenziare l’aspetto ossidativo se l’obbiettivo è quello di migliorare la resistenza (endurance) dell’atleta o l’aspetto glicolitico se invece vogliamo migliorare l’esplosività e/o la velocità massimale.

Nel nuoto, rispetto ad altri sport considerati aerobici (corsa, ciclismo), dove a prevalere sono comunque le fibre resistenti (a contrazione lenta), convivono atleti la cui proporzione tra le diverse tipologie di fibre è estremamente variabile. Atleti che eccellono sulle lunghe distanze (dai 1500 in su) hanno un’elevata percentuale di fibre di tipo I (fino a oltre l’80%). Nei nuotatori specializzati nelle brevi distanti invece (25, 50, 100 m) sono le fibre a contrazione veloce a prevalere (60%). Il compito di un preparatore e di un nutrizionista sarà quello di valutare al meglio le caratteristiche fisiche di ciascuno atleta e di adottare tutte le strategie utili (tecniche di allenamento, alimentazione e integrazione nutrizionale) a far sviluppare ed esprimere al massimo le potenzialità dell’atleta. Solo così quest’ultimo potrà eccellere nella sua specialità.

Nuotatori specializzati nelle brevi distanze avranno bisogno di allenamenti atti a sviluppare sia la forza massimale, che quella veloce. L’intenso lavoro muscolare richiesto deve essere poi sostenuto da una alimentazione/integrazione di tipo proteico/amminoacidica. Nuotatori specializzati nelle distanze lunghe necessitano invece di allenamenti finalizzati all’aumento della resistenza e della capacità aerobica. Da un punto di vista nutrizionale la loro alimentazione oltre ad avere una buona quota proteica sarà anche molto ricca in glucidi e lipidi.


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