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DIGIUNO INTERMITTENTE – ASPETTO ORMONALE
Questa settimana vogliamo parlarvi di una delle possibili modalità con cui si può affrontare una dieta e che negli ultimi anni sta riscontrando una elevata popolarità: il digiuno intermittente. Il digiuno, inteso come astinenza volontaria dal cibo, pratica da sempre presente nella storia umana in quanto spesso associata a molte tradizioni religiose e spirituali, sta riscuotendo rinnovato interesse pubblico per gli innumerevoli benefici che sembra apportare sia sulla perdita di peso che sulla salute in generale. Il digiuno intermittente è una strategia nutrizionale che prevede l’alternanza di fasi di digiuno più o meno lunghe (16-36 ore) a fasi di alimentazione. |
Vediamo da un punto di vista biochimico come funziona e cosa comporta nel nostro organismo.
In fase di digiuno prolungata viene indotto nel nostro corpo un nuovo riassetto metabolico che porta a migliorare sia la sensibilità all’insulina (potente ormone anabolico), sia ad una migliore capacità di ossidazione dei grassi. Ricordiamo che, una bassa sensibilità all’insulina generalmente provocata da iperalimentazione e scarsa attività fisica, può portare a livelli cronici elevati di glucosio nel sangue. Questi alti livelli di zuccheri nel sangue sono spesso associati ad un aumento del rischio di insorgenza di diabete, obesità, malattie cardiovascolari e neurologiche.
Il nuovo assetto ormonale avviene tramite l’aumento della secrezione di importanti ormoni iperglicemizzanti o controinsulari (contrastano l’effetto dell’insulina stessa) quali glucagone, cortisolo, adrenalina e GH.
GLUCAGONE: un ormone peptidico secreto dal pancreas deputato al controllo dei livelli di glucosio nel sangue. Quando, in fase di digiuno, cominciano a scendere le disponibilità di tale zucchero (e in generale le disponibilità energetiche), il glucagone stimola la glicogenolisi epatica, ovvero la mobilitazione delle scorte di glicogeno del fegato e quindi la liberazione del glucosio stesso nel circolo sanguigno. Stimola poi la mobilitazione degli acidi grassi presenti nel tessuto adiposo, favorendo la loro ossidazione a scopo energetico e inibendone nel contempo la sintesi.
CORTISOLO: ormone steroideo associato allo stress psico/fisico in grado di incrementare la resistenza allo stress a livello nervoso, cardiaco e muscolare. Induce un aumento dei livelli di glicemia nel sangue incrementando la gluconeogenesi epatica, stimolando la secrezione di glucagone e inibendo l’attività dei recettori per l’insulina. Può inoltre favorire la mobilitazione e l’utilizzo degli acidi grassi.
ADRENALINA: ormone appartenente alla catecolammine (composti chimici derivati dall’aminoacido tirosina) che stimola la glicogenolisi, la gluconeogenesi (epatica e muscolare) e la lipolisi. Sostiene quindi l’attività metabolica/energetica dell’organismo, promuovendo il rilascio di glucosio ed acidi grassi, substrati energetici primari dell’organismo stesso.
GH o ORMONE SOMATOTROPO: ormone peptidico ipofisario in grado favorire la mobilizzazione dei grassi e di stimolare la lipolisi.
Grazie al lavoro sinergico di tali ormoni iperglicemizzanti, al prolungarsi del digiuno si va in contro ad un progressivo esaurimento delle riserve di glucosio e ad un sempre maggiore utilizzo del grasso come fonte energetica. Viene stimolata quindi la rimozione delle scorte adipose più refrattarie con conseguenti importanti effetti sul processo di dimagrimento.
Numerosi ormai sono gli studi che dimostrano come l’inserimento regolare di periodi di digiuno prolungato nel proprio stile di vita porti al miglioramento di alcuni parametri ritenuti indici di un ottimo stato di salute. Tra questi:
- MIGLIORE REGOLAZIONE DELLA GLICEMIA
- RIDUZIONE DEGLI STATI INFIAMMATORI CRONICI
- AUMENTATA RESISTENZA ALLO STRESS
- RIDUZIONE DELLA PRESSIONE SANGUIGNA
- DIMINUIZIONE DEI LIVELLI DI LIPIDI NEL SANGUE
- DIMINUIZIONE DELLA FREQUENZA CARDIACA A RIPOSO
LifeCode con questi articoli ha come sempre uno scopo puramente informativo. Il digiuno intermittente viene inteso come una vera e propria dieta e, in quanto tale, ha bisogno di una figura medica esperta per poterla redigere e controllare.
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