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FERRO e SPORT: VM03
Il ferro nello sport riveste un ruolo particolarmente importante in quanto necessario per fornire l’ossigeno ai tessuti in tutto il corpo. Il 60% del ferro si trova nel sangue come costituente principale dell’emoglobina, metalloproteina presente in grande abbondanza nei globuli rossi: cellule del sangue altamente specializzate alla captazione e al trasporto dell’ossigeno ai tessuti. Componente di molte proteine ed enzimi, il ferro svolge inoltre importanti ruoli nel metabolismo energetico e nella respirazione cellulare: insieme dei processi metabolici con cui le cellule ottengono energia attraverso la scomposizione dei nutrienti in molecole più semplici. Riveste poi un ruolo fondamentale nella funzione immunitaria. Il ferro è infatti necessario per la proliferazione e la maturazione delle cellule immunitarie, in particolare i linfociti. Quest’ultimi sono importantissime cellule del corpo umano deputate al riconoscimento degli agenti patogeni e all’attivazione di tutto quel complesso meccanismo che porta alla risposta immunitaria specifica. |
Il corpo mantiene con cura le proprie scorte di ferro. Tali scorte (circa il 20% del ferro totale presente nel nostro corpo) sono la risultante di un perfetto equilibrio tra ferro perso, ferro assorbito e ferro immagazzinato. È presente in molti alimenti trai quali le carni, le frattaglie, i frutti di mare, le uova, il cioccolato fondente, i legumi, la frutta secca (albicocche), i cereali integrali (riso, avena, grano) e le verdure a foglia verde scuro. Una volta assorbito, si lega nel sangue ad una proteina specializzata (TRANSFERRINA) e viene così trasportato ai tessuti: principalmente nel fegato, nella milza, nel midollo osseo e nei muscoli. In questi tessuti viene immagazzinato legandosi ad una particolare proteina: la FERRITINA. Tale complesso ferro-proteico determina quindi le riserve di ferro del nostro organismo.
Quando le perdite di ferro superano l’assorbimento o l’assorbimento scende al di sotto della domanda, inizialmente le riserve di ferro si esauriranno, con conseguente riduzione del livello di ferritina. Ad un certo punto, il ferro immagazzinato è troppo basso per fornire ai tessuti ferro sufficiente. Si genera quindi uno stato di carenza che può determinare astenia (stato di debolezza generale dovuto alla riduzione o alla perdita della forza muscolare) e forme anemiche in genere (riduzione della quantità dell’emoglobina al di sotto dei valori normali).
Per quanto riguarda l’attività sportiva è molto importante monitorare i livelli di ferro mediante frequenti analisi ematiche (emoglobina, ematocrito, volume cellulare medio, emoglobina cellulare media e i livelli di ferritina sierica). Negli atleti infatti, è stata riscontrata una più alta incidenza di carenza di tale microelemento. I cambiamenti fisiologici indotti dall’esercizio fisico (aumento del plasma sanguigno, come adattamento all’attività) in particolar modo, se lungo ed intenso, possono portare a un depauperamento delle scorte di ferro e di conseguenza a una diminuzione delle concentrazioni di emoglobina e ferritina. Ne consegue un significativo calo delle prestazioni sportive.
Le cause di quella che, comunemente viene chiamata anemia dello sportivo, possono essere:
- Scarsa assunzione
- Perdite mestruali
- Perdite gastrointestinali e genito-urinarie dovute a ischemia indotta dall’esercizio o movimento degli organi
- Emolisi del piede: rottura dei globuli rossi durante la corsa, impatto sotto il tallone (ipotesi messa in discussione negli studi più recenti, in quanto ritengono che il recupero dei costituenti del sangue sia completo e che quindi non ci sia perdita di ferro)
- Eccessiva sudorazione
- Blocco dell’assorbimento del ferro dovuto all’incremento di epcidina: ormone peptidico epatico regolatore del metabolismo del ferro stesso. Recenti ricerche dimostrano un suo importante incremento durante l’esercizio fisico. Ciò porta al blocco dell’assorbimento del ferro e al blocco del trasferimento di ferro dai macrofagi agli eritroblasti, i precursori dei globuli rossi (eritrociti)
Da notare che, una maggiore incidenza di insufficienza di ferro, si verifica nelle atlete donne rispetto la controparte maschile.
Per far fronte a questa eventuale carenza bisogna porre molta attenzione all’aspetto nutrizionale includendo nel proprio piano alimentare molti alimenti ricchi di ferro. Può essere inoltre molto utile una sua supplementazione attraverso formulati in grado di ripristinare i livelli fisiologici del ferro stesso. Tra questi di sicura efficacia il nostro VM03 ideato per atleti di alto livello e prodotto protetto da brevetto internazionale. I fitoestratti che lo compongono, in particolare crescione e ortica, oltre ad essere ricchi di sostanze antiossidanti, sfiammanti e cardioprotettive (glucosinolati, isotiocianati, polifenoli, terpeni e vitamine), sono naturalmente ricchi di ferro altamente biodisponibile: nel fitoestratto sono infatti presenti vitamine appartenenti al gruppo B. Tra queste la vitamina B2 permette l’assorbimento del ferro.
Un regolare e adeguato utilizzo di VM03 contribuisce in maniera significativa a velocizzare il recupero dei livelli di ferro (aumento dei livelli di ferritina e di emoglobina) e di conseguenza il ripristino e il miglioramento delle performance atletiche. La dose raccomandata (2 capsule al giorno) apporta circa 2 mg di ferro che corrispondono al 15% dei valori nutrizionali di riferimento. Quantitativo che, unitamente ad una adeguata alimentazione, arriva a coprire il corretto fabbisogno giornaliero di questo essenziale microelemento: 10 mg nell’uomo, 18 mg nella donna.
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