I BENEFICI DI ALLENARSI AL CALDO

1 giu 2021

In generale con il caldo le prestazioni medie, in particolare per gli sport di endurance, calano mediamente di circa il 20%. Il nostro corpo per poter raffreddarsi e mantenere la propria temperatura nei limiti fisiologici cerca di veicolare il più possibile il sangue verso i tessuti esterni, in modo che per irraggiamento e scambio di calore con l’esterno questo si raffreddi. Ciò determina un significativo aumento dei battiti cardiaci (maggior sforzo cardiovascolare), un aumento della spesa energetica e un conseguente maggior affaticamento.

Tuttavia, allenarsi al caldo può avere anche dei benefici. Seguendo gli accorgimenti di natura tecnica e alimentare di cui abbiamo parlato nel post precedente, molti studi scientifici dimostrano, infatti, come allenarsi all’aria aperta in condizioni di clima esterno caldo possa indurre nell’atleta importanti adattamenti fisiologici che, oltre a ridurre il rischio di insorgenza di stati di malessere dovuti al calore, riducono lo sforzo cardiovascolare e contribuiscono ad attenuare la perdita di prestazione atletica.

Questi adattamenti prettamente a carico del sistema cardiovascolare comprendono:

  • Aumento dell’acqua corporea totale
  • Espansione del volume plasmatico
  • Migliore mantenimento e/o aumento della gittata sistolica
  • Riduzione della frequenza cardiaca
  • Miglioramento del riempimento ventricolare e dell’efficienza miocardica
  • Aumento del flusso sanguigno cutaneo e delle risposte alla sudorazione

Tutto questo, a livello di performance sportiva, porta ad un potenziamento della capacità del cuore di trasmettere ossigeno ai muscoli e conseguentemente al netto miglioramento di due importanti parametri prestazionali asseriti alla resistenza aerobica, ovvero miglioramento della VO2max e l’innalzamento della soglia del lattato.

VO2max, o massimo consumo di ossigeno, è il volume massimo di ossigeno che può essere consumato nell’unità di tempo, è espresso in millilitri per kg di peso corporeo al minuto e rappresenta la massima capacità di un corpo di impiegare ossigeno per produrre energia durante uno sforzo massimale e prolungato.

Soglia di Lattato è il livello di intensità durante l’esercizio in corrispondenza del quale il lattato ematico inizia ad accumularsi, perché il corpo non riesce a smaltirlo. Rappresenta la velocità che un atleta ben allenato può tenere per un tempo che va da alcune decine di minuti fino all’ora.

L’atleta quindi che continuerà ad allenarsi con regolarità al caldo nel giro di poche sedute comincerà innanzitutto a gestire meglio la situazione ambientale estrema. Sperimenterà successivamente un aumento delle proprie capacità prestative fino a ritornare ai livelli raggiunti in condizione di temperatura ottimale. Quando poi ritornerà ad allenarsi o a gareggiare nelle stagioni con climi più miti, noterà un netto miglioramento delle proprie prestazioni sportive. Dati di ricerche scientifiche dimostrano che tale miglioramento si aggira attorno al 10%.

In conclusione gli studi dimostrano come allenarsi al caldo possa essere considerata una valida pratica finalizzata al miglioramento all’incremento dei livelli prestativi atletici generali, alla stessa stregua di altre strategie quali l’allenamento in altura o in condizioni di ipossia (carenza di ossigeno).


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