
INTERVISTA A MATTEO SIGNANI
Questa settimana vogliamo occuparci degli sport da combattimento e in particolare soffermarci su alcuni importanti argomenti che li caratterizzano. |
- ALLENAMENTO
- GESTIONE DELLE ENERGIE
- COME MIGLIORARE LA RESISTENZA: HIGH INTENSITIVE INTERVAL TRAINING (HIIT) E IMPORTANZA DELLA RESPIRAZIONE (DIAFRAMMATICA)
Per parlare di sport da combattimento, come non iniziare al meglio intervistando uno dei nostri atleti di punta: MATTEO SIGNIANI
Matteo ci ha gentilmente rilasciato un’intervista. Gli abbiamo posto una serie di domande specifiche: ci ha descritto il suo allenamento tipo, ci ha parlato dei suoi obiettivi futuri e di come riesce a gestire gli alti carichi di lavoro conciliando vita lavorativa, privata e allenamento. Abbiamo poi parlato di come e dove trova le motivazioni per continuare a rimanere ad alti livelli ed infine sulla sua capacità nella gestione dello stress in combattimento.
Per chi non lo conoscesse, MATTEO SIGNANI è un pugile italiano attuale detentore del titolo europeo dei pesi medi. Romagnolo doc, è stato più volte campione italiano di categoria. Nel 2014 è stato Campione dell’Unione Europea e nel 2015 diventa Campione Intercontinentale WBA dei Pesi medi.
QUANTO TEMPO DEDICHI AI TUOI ALLENAMENTI E COME SONO STRUTTURATI?
Nei periodi più intensi e in preparazione ad un incontro, anche 6/8 ore di allenamento al giorno divise tra mattino e sera.
Inizio ogni seduta di allenamento con un breve riscaldamento che consiste in circa 8 minuti di corsa con incremento di velocità ogni due minuti. Continuo poi con esercizi di mobilità articolare statica per poi passare a quella dinamica. Concludo il riscaldamento con alcuni minuti, in genere 3, di “colpi a vuoto”. La preparazione poi continua distribuendo giornalmente e settimanalmente protocolli di lavoro finalizzati al miglioramento delle capacità condizionali (forza massimale, forza veloce, forza esplosiva, forza resistente) e delle capacità coordinative (equilibrio, coordinazione, reattività e ritmo). Aspetti che determinano la qualità e la quantità del gesto tecnico nel pugilato e in generale, negli sport di allenamento. Un buon combattente per poter primeggiare deve essere in grado di conciliare tecnica e forza: deve essere agile, lucido e reattivo. I colpi poi devono essere veloci e potenti. Non mancano quindi nel mio allenamento sedute di lavoro di muscolazione con pesi massimali e sub-massimali e protocolli RSA (Repeated Sprint Ability – capacità di effettuare sprint massimali con brevi pause), molto utili a migliorare sia la potenza aerobica e la potenza muscolare. Situazione che vuole mimare la breve e altissima intensità tipica degli scambi nel combattimento. Scelgo alcuni esercizi come accosciate, spostamenti laterali e lavoro al sacco da ripetere almeno 4 volte e che svolgo in sequenza per 6” al massimo dell’intensità seguiti da 30” secondi di pausa. Almeno due sedute settimanali poi le dedico ad un lavoro prettamente metabolico, finalizzato quindi al miglioramento delle mie capacità aerobiche (VO2 max, Soglia Anaerobica, resistenza al lattato): svolgo generalmente questo allenamento metabolico con un lavoro al sacco, tenendo monitorati i miei battiti per mantenermi sempre intorno al valore di soglia anaerobica (170-175 bpm).
Il pomeriggio poi lo dedico prevalentemente alla tecnica (capacità coordinative): sia lavorando al sacco sia con un lavoro di “sparring condizionato”, pratica che prevede delle limitazioni alle regole dell’incontro. Ad esempio, uno dei due combattenti deve solo difendersi senza sferrare mai l’attacco, oppure può utilizzare un solo pugno (destro o sinistro) o di tipologia di colpo (montante, jab, diretto) per affrontare l’avversario. Esercizio molto utile al miglioramento delle abilità tecniche. Non manca ovviamente lo sparring (non condizionato) vero e proprio in cui viene simulato il vero incontro. Concludo poi ogni seduta di allenamento con un lavoro specifico per rinforzare la fascia addominale (core) importante sia per sferrare i pugni, sia per resistere all’impatto dei colpi dell’avversario.
COME RIESCI A MANTENERE QUESTI ALTI CARICHI DI ALLENAMENTO?
Ho la fortuna di avere un lavoro che mi piace, mi appaga e che mi garantisce la possibilità e il tempo per allenarmi. Dedico effettivamente molto tempo all’allenamento e al pugilato: una forte passione che mi porto sin da bambino. La passione e il “fuoco che mi brucia dentro” quando combatto e quando mi alleno, fanno sì che io non senta come un peso il dedicarmi tutti i giorni allo sport. La sera tra lavoro e allenamento arrivo stremato a casa, ma è abbondantemente ripagato dalla forte sensazione di benessere che mi lascia il pugilato e che mi spinge ad andare ancora avanti. Continuerò con l’attività agonistica ancora 2 o 3 anni o forse di più, sicuramente fino a quando proverò ancora gioia, entusiasmo e esaltazione a varcare la soglia della palestra e a salire sul ring.
QUAL È IL TUO PROSSIMO OBIETTIVO?
Mi sto allenando duramente per difendere nuovamente il mio titolo europeo. L’incontro ancora non è programmato a causa delle restrizioni dovute alla pandemia. Spero comunque al più presto di salire sul ring.
QUAL È IL TUO SOGNO NEL CASSETTO?
Prima di smettere con il pugilato agonistico vorrei avere la possibilità di disputare un incontro per il titolo mondiale di categoria e misurarmi con campioni del calibro di Andrade, Alvarez, Charlo e del kazako Golovkin, attuali detentori della cintura di categoria nelle 4 federazioni mondiali presenti.
COME FAI A GESTIRE LO STRESS IN GARA?
È una dote che ho sempre avuto e che è migliorata nel tempo con l’esperienza. Quando salgo sul ring riesco ad isolare la mia mente: attorno a me tutto si silenzia. Riesco solo a percepire la voce e le direttive del mio allenatore. Salgo sul ring e il mio unico pensiero è SANGUE, SUDORE e GLORIA. Solo sangue e sudore portano alla gloria e quest’ultima addolcisce il sangue e il duro lavoro. La via della virtù e della gloria è irta di difficoltà: PER ASPERA AD ASTRA (attraverso le asperità raggiungiamo le stelle).
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