La Caffeina

27 ott 2020

La caffeina è un potente stimolante del sistema nervoso centrale conosciuto ed utilizzato fin dall’antichità. È un alcaloide appartenente alla classe delle metilxantine, molecole organiche stimolanti psicoattivi contenute in diverse piante quali caffè, tè, cacao, guaranà e yerba mate.

La sua supplementazione, come integratore, è stata ampiamente dimostrata avere un forte effetto ergogenico e antifatica. Svolge la sua azione principale attraverso la:

  • STIMOLAZIONE DEL SISTEMA NERVOSO: diminuzione della sensazione della fatica, aumento dei riflessi e dell’attenzione
  • STIMOLAZIONE DEL SISTEMA CARDIOVASCOLARE: aumento dei battiti e aumento della gittata cardiaca
  • STIMOLAZIONE DELLA LIPOLISI DEL TESSUTO ADIPOSO: aumento dei livelli di acidi grassi liberi nel siero con conseguente uso di quest’ultimi a scopo energetico

L’azione della caffeina è collegata alla sua capacità di favorire la secrezione di ADRENALINA E NORADRENALINA due importanti ormoni, (catecolamine) che regolano il metabolismo corporeo e il sistema cardiocircolatorio. Le catecolamine sono implicate in quel fenomeno che in fisiologia viene chiamato “fight or flight” (lotta o fuggi). Quest’ultima è una reazione istintiva a un evento percepito dall’organismo come stressante o spaventoso. La reazione “lotta o fuggi” comporta sul nostro organismo alcune importanti modifiche fisiologiche quali:

  • Dilatazione dei bronchi e aumento della frequenza respiratoria (maggiore disponibilità di ossigeno nel sangue)
  • Aumento della frequenza cardiaca e dilatazione dei vasi sanguigni coronarici con conseguente aumento del flusso sanguigno (maggiore disponibilità di ossigeno ed energia per il cuore)
  • Dilatazione dei vasi sanguigni che servono i muscoli e costrizione dei vasi sanguigni che servono la digestione (maggiore disponibilità di ossigeno per i muscoli scheletrici) – Il sangue è deviato ai muscoli scheletrici e al cervello
  • Aumento della conversione del glicogeno in glucosio (maggiore disponibilità di glucosio nei muscoli scheletrici e nelle cellule cerebrali)
  • Dilatazione delle pupille (maggiore capacità di osservazione dell’ambiente circostante e percezione del segnale di pericolo)

Oltre a queste reazioni fisiologiche la risposta “lotta o fuggi” comporta anche una componente psicologica. Tra le reazioni istintive infatti vi è anche un’accelerazione del pensiero e quindi un aumento dell’attenzione e della capacità di focalizzarsi sugli obiettivi (miglioramento della concentrazione e del focus)

L’uso di caffeina, in particolar modo se eccessivo, può tuttavia apportare anche effetti collaterali e quindi, in alcuni casi, il suo utilizzo può essere sconsigliato. Tra gli effetti negativi i più evidenti (frequenti) sono:

  • INSOGNA (Nervosismo e difficoltà ad addormentarsi)
  • TACHICARDIA, LEGGERE ARITMIE: battito cardiaco elevato o irregolare
  • DISIDRATAZIONE: favorisce la perdita di liquidi (effetto diuretico)
  • BRUCIORI DI STOMACO

Dal punto di vista dell’integrazione sportiva si è visto che una sua assunzione può apportare ad un significativo miglioramento della performance sia per chi pratica sport di endurance, sia per chi pratica sport prettamente anaerobici o ad alta intensità. Essa è infatti presente in molti integratori che possono essere facilmente utilizzati dagli atleti durante l’allenamento e la competizione. Negli sport di endurance piccole dosi di caffeina si dimostrano molto efficaci nel migliorare la capacità di lavoro (maggior volume di lavoro prima di raggiungere l’esaurimento). Miglioramento attribuibile all’utilizzo a scopo energetico degli acidi grassi sierici liberi mobilizzati dall’assunzione della caffeina stessa. Negli di sport di potenza e in quelli brevi e ad alta intensità (sollevamento pesi, lanci, sprint e crossfit), sebbene ci siano ancora poche evidenze scientifiche, i benefici di una assunzione di caffeina (1-2 mg/Kg di peso corporeo) sembrano siano principalmente dovuti alla ridotta percezione della fatica (contrasta l’insorgenza della stanchezza causata dal forte accumulo di lattato indotto dalla tipologia di esercizio fisico).


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