MINDFULNESS E SPORT

11 mar 2021

Mindfulness è una pratica da alcuni definita come una vera e propria filosofia di vita: ovvero un modo, differente da quello che siamo abituati, di approcciarsi a vivere il momento presente e la quotidianità in maniera non giudicante. Letteralmente si traduce con il termine CONSAPEVOLEZZA. Può quindi essere definita come pratica della consapevolezza: processo cognitivo che indica la capacità di essere a conoscenza di ciò che viene percepito e delle proprie risposte comportamentali. Aumentare la coscienza delle proprie capacità, dei propri limiti, delle proprie paure ci mette in diversa relazione con i momenti di disagio che quotidianamente possiamo sperimentare.

La mindfulness ha come obiettivo, infatti, quello di insegnarci a guardare ed accettare la realtà, nel momento presente per come è, osservando in maniera distaccata i pensieri negativi e vedendoli per ciò che sono, ossia come prodotti della nostra mente. Ci permette quindi di affrontare e superare al meglio le circostanze stressanti che la vita ci riserva. Il metodo mindfulness per raggiungere i propri scopi si avvale sia della pratica buddista della meditazione adattata agli eventi della vita quotidiana, sia di metodologie più recenti basate sulla psicologia e sulle neuroscienze. Negli ultimi anni sono stati sviluppati protocolli di mindfulness finalizzati soprattutto al controllo dell’ansia e alla riduzione dello stress. Protocolli che vengono ora utilizzati in numerosi campi di applicazione, quali: le relazioni famigliari, l’età evolutiva, i problemi adolescenziali, le gravidanze, il lavoro e lo sport agonistico.

In quest’ultimo caso sono ormai numerosi gli studi scientifici che dimostrano come la mindfulness possa influenzare positivamente la prestazione sportiva degli atleti, facilitando il raggiungimento di risultati massimi. I protocolli di mindfulness infatti, permettono all’atleta di migliorare sia le proprie abilità emotive e quindi di gestire al meglio stress, ansia, paura, traumi e conflitti interiori, sia le proprie abilità cognitive (attenzione, percezione, concentrazione, memoria di lavoro, reazione, anticipazioni, risoluzioni di problemi durante la performance e le prese di decisione esecutive nel momento in cui esse devono essere assunte).

La pratica della mindfulness può, inoltre, apportare benefici alla performance anche in maniera indiretta. Grazie ad essa l’atleta può rinforzare il suo sistema immunitario, tollerare maggiormente il dolore, migliorare il recupero post prestazionale e la qualità del sonno. In aggiunta, studi dimostrano come l’utilizzo di tale pratica risulti avere effetti positivi sui tempi di recupero dagli infortuni, riducendoli sensibilmente. Nello specifico la letteratura scientifica ha dimostrato associazioni positive tra la mindfulness e miglioramenti dell’attivazione fisiologica correlata allo sport: livelli di cortisolo salivare e risposta immunitaria.

Un’elevata produzione di cortisolo, considerato ormone dello stress, è associata ad un aumento degli stati infiammatori a carico dell’apparato muscolo scheletrico e ad un’alterazione sia del sistema endocrino (abbassamento rapporto testosterone/cortisolo), sia del sistema immunitario. Alterazioni che determinano una maggiore suscettibilità all’insorgenza di malattie e alle infezioni. Protocolli di mindfulness si sono dimostrati un valido strumento per il contenimento e la riduzione dei livelli del cortisolo stesso con conseguente miglioramento dello stato psicofisico dell’atleta e del benessere di quest’ultimo in generale.

Atleti ed allenatori ben consapevoli che le massime prestazioni, oltre al semplice sforzo fisico, necessitano anche di una adeguata componente psicologica espressa come consapevolezza, concentrazione, regolazione delle emozioni e motivazione, hanno inserito a ragion veduta nella preparazione atletica specifici programmi di allenamento mentale sviluppati proprio su protocolli di mindfulness.

La mindfulness viene con successo pertanto molto impiegata a supporto dell’atleta in particolar modo negli sport di precisione e concentrazione come gli sport di tiro, il golf e il biathlon, ma anche nelle discipline sciistiche e negli sport motoristici in cui si richiedono capacità di prestazione cognitiva molto elevate. È poi inserita nella preparazione agonistica degli sport di resistenza dove l’atleta deve gestire, per periodi piuttosto lunghi, elevati livelli stress e fatica sia fisica che mentale.


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