SFORZI AD ALTA INTENSITA’: COME SMALTIRE BENE L’ACIDO LATTICO
Abbiamo visto come un forte accumulo di acido lattico nel sangue sia in grado di compromettere la buona riuscita di una performance fisica. Nelle attività sportive ad alta intensità (lavori frequenti fuori soglia), l’acido lattico si accumula molto velocemente e l’acidosi che ne consegue porta brevemente all’insorgenza di crampi e dolori muscolari. Tale accumulo risulta pertanto molto importante nell’attività ad alta intensità in quanto limita nel tempo il protrarsi dell’esercizio fisico. |
Una volta terminata l’attività fisica, il nostro corpo comincia a smaltire efficacemente l’acido lattico attraverso una serie di reazioni fisiologiche (ciclo di cori), che convertono il lattato prima in piruvato e poi in glicogeno. Se l’attività fisica è stata parecchio intensa e l’atleta in questione non risulta particolarmente allenato (e idratato) questo smaltimento può richiedere anche diverse decine di minuti (fino a 120 minuti).
Come tutte le caratteristiche del nostro organismo, la capacità di produrre, tollerare e smaltire l’acido lattico, sono qualità che possono e devono essere allenate per garantire alte prestazioni fisiche. Programmi di allenamento specifici, studiati dai vostri preparatori e basati su continui cambi di ritmo, potranno aiutarvi a tale scopo. Smaltire l’acido lattico in breve tempo risulta infatti essenziale per tutti quegli sport le cui gare all’interno della stessa giornata si svolgono in più batterie. Generalmente in questi casi l’atleta, a causa dell’alta intensità di lavoro raggiunta all’interno di una batteria, si ritroverà con grosse quantità di acido lattico che devono essere presto smaltite affinché sia pronto ad affrontare al meglio la batteria successiva. Al fine di ridurre gli effetti negativi indotti dall’acido lattico, è buona regola che l’atleta metta in atto alcune strategie utili a tale scopo. Tra queste:
SVOLGERE UN RECUPERO ATTIVO (DEFATICAMENTO):
continuare per alcuni minuti l’esercizio fisico dopo l’attività con sforzi a bassa intensità. In questa fase grazie alla presenza di ossigeno gran parte dell’acido lattico accumulato viene convertito in piruvato e poi ulteriormente ossidato ad anidride carbonica e acqua (e quindi in energia) attraverso il ciclo di Krebs
UTILIZZARE INTEGRATORI ALIMENTARI SPECIFICAMENTE FORMULATI A TALE SCOPO
– Vascolarizzanti prima dell’allenamento (Lifecode Arginine + Ornitine)
– Stimolatori del pool enzimatico epatico e muscolare durante i pasti principali (Lifecode Vitacode)
– Minerali durante l’attività (Magnesio e potassio) per il ripristino delle funzionalità cellulari (Lifecode Race Mineral)
– Anticataboliti prima e dopo l’attività per ridurre i livelli di cortisolo raggiunti: la presenza in alte quantità di tale ormone rallenta tutti quei processi di ripristino biochimico/funzionale post attività (Lifecode Corticode)
Il nostro consiglio è quello di affidarvi sempre a professionisti del settore (preparatori sportivi e nutrizionisti) che vi sapranno indicare il giusto percorso per ottimizzare la vostra prestazione.
Incrementare l’efficienza e il potenziale di produzione di energia dei sistemi energetici è infatti lo scopo principale di ogni programma di allenamento, nutrizione e integrazione sportiva.
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