SOVRALLENAMENTO (OVERTRAINING) NEL CICISMO: COS’È? COME EVITARLO?

La sindrome da sovrallenamento è una condizione fisiologica dovuta ad un accumulo di allenamento e/o stress che determina un decremento a lungo termine delle prestazioni atletiche specifiche per lo sport (della capacità sportiva). Interessa tutte le attività sportive che richiedono alti volumi e intensità di allenamento e in particolar modo in tutti quegli sport, tra i quali il ciclismo, in cui gli atleti si spingono al limite massimo delle loro capacità per ottenere un vantaggio sulle competizioni.

Le cause principali del sovrallenamento sono dovute ad un eccessivo carico di allenamento non associato ad un adeguato riposo. Inizialmente si determina uno stato di sovraffaticamento in cui l’atleta comincia a notare un deterioramento temporaneo delle prestazioni. Prestazioni che possono essere recuperate se non addirittura migliorate (fenomeno della super compensazione, spesso ricercata durante la preparazione atletica) semplicemente concedendosi qualche giorno di riposo e/o ciclizzando adeguatamente gli allenamenti. Tuttavia se questo stato di affaticamento viene protratto troppo nel tempo e l’esercizio fisico continua ad essere eccessivo, l’atleta va in contro ad uno stato di stress cronico accompagnato a sintomi più gravi, sia psicologici che neuroendocrinologici e immunologici.

I sintomi generali del sovrallenamento includono:

  • Diminuzione delle prestazioni
  • Agitazione, sbalzi d’umore, irritabilità o mancanza di concentrazione
  • Abbassamento del testosterone
  • Diminuzione della forza
  • Stanchezza e malessere eccessivi
  • Aumento dello sforzo percepito durante i normali allenamenti
  • Dolori muscolari cronici
  • Fastidiosi dolori articolari
  • Maggiore suscettibilità alle malattie (infezioni delle alte vie respiratorie più frequenti)
  • Insonnia o sonno agitato
  • Perdita di appetito
  • Frequenza cardiaca cronicamente elevata a riposo e durante l’esercizio

A seconda del grado di sovrallenamento raggiunto il ripristino della capacità di prestazione e l’uscita da questa condizione di malessere psicofisico può richiedere nella maggioranza dei casi il semplice riposo: riposo che va da qualche settimana a mesi nei casi più gravi.

È bene quindi accorgersi dell’insorgenza di questo stato già ai primi segnali di stanchezza e porne prontamente rimedio diminuendo l’intensità degli allenamenti e concedendosi il giusto recupero. Può essere d’aiuto anche l’utilizzo di integratori specificamente formulati per contrastare l’insorgenza della fatica e/o in grado di riequilibrare il sistema neuroendocrino e di sostenere il sistema immunitario.


Lascia un commento

Attenzione, i commenti devono essere approvati prima di essere pubblicati

Questo sito è protetto da hCaptcha e applica le Norme sulla privacy e i Termini di servizio di hCaptcha.